Dal 1981 la mostra itinerante "I cento linguaggi dei bambini" racconta a migliaia di visitatori in tutto il mondo l’esperienza educativa reggiana attraverso immagini, storie, grafiche, testimonianze.
"Questa mostra è contro ogni pedagogia profetica che sa tutto prima che tutto avvenga. Che insegna ai bambini che i giorni sono uguali, che non ci sono sorprese e ai grandi che debbono solo ripetere quello che non hanno potuto apprendere."
Loris Malaguzzi
"Sapere parlare a tutti dell’infinita ricchezza delle potenzialità dei bambini, della loro capacità di stupirsi e ricercare, della loro capacità di co-costruire la conoscenza attraverso processi relazionali attivi ed originali: questo è sempre stato l’obiettivo primario della mostra."
Loris Malaguzzi
La mostra I cento linguaggi dei bambini è un riferimento fondamentale per la cultura pedagogica italiana e internazionale. Con cinque edizioni della versione “europea” e, dal 1987, quella “americana”, esposizioni in tutto il mondo, centinaia di migliaia di visitatori di ogni nazionalità, affonda le radici nell’esperienza delle istituzioni educative del Comune di Reggio Emilia e testimonia ancora oggi l’originalità e la straordinarietà di quei percorsi di ricerca.
Ideata da Loris Malaguzzi e dai suoi più stretti collaboratori, la mostra è il racconto di un'avventura educativa che ha intrecciato per lunghi anni e continua a intrecciare esperienze, pensieri, discussioni, ricerche teoriche, idealità etiche e sociali di bambini, insegnanti e genitori. Una “narrativa del possibile”, diceva Malaguzzi: un’incessante opera collettiva di ricerca e azione, che pone al centro l’idea di un bambino “competente alla conoscenza e ricercatore di significati”.
I cento linguaggi dei bambini nel suo lungo cammino ha creato, tappa dopo tappa, importanti occasioni di dialogo tra Reggio Emilia e numerose altre realtà educative. È stata un importante strumento di comunicazione e di diffusione del Reggio Emilia Approach®. Nel 2008 questo racconto è proseguito con la mostra Lo stupore del Conoscere.
APPROFONDIMENO
Dall’Occhio che salta il muro a I cento linguaggi di bambini
1981
A Reggio Emilia viene esposta la mostra L’occhio se salta il muro. Ipotesi per una didattica della visione, testimonianza del lavoro dei nidi e delle scuole dell’infanzia. Dichiarazione progettuale e testimonianza di quanto abbia prodotto la ricerca pedagogica ed espressiva, è un importante strumento di formazione professionale e di aggiornamento per insegnanti, atelieristi, pedagogisti.
1981
L’occhio se salta il muro fa tappa a Stoccolma. L’esposizione al Moderna Museet, accompagnata
da un documentario della tv svedese e dall’interesse di pedagogisti, giornalisti e scrittori di Stoccolma, ne amplifica la notorietà anche oltreoceano. Il primo confronto con un’esperienza e una cultura diverse è una preziosa opportunità di riflessione e di rilettura della mostra.
1987
La mostra, riveduta e duplicata, prende il nome di I cento linguaggi dei bambini. Narrativa del possibile. Proposte di bambini delle scuole comunali dell’infanzia di Reggio Emilia. Due versioni, europea e nordamericana, iniziano un cammino parallelo nei rispettivi continenti. Ogni tappa è affiancata da iniziative di formazione, incontri, conferenze, seminari.