Progettare al nido e alla scuola dell’infanzia
Strategie per partecipare con i bambini alla costruzione della conoscenza
Come insegnanti riceviamo una formazione teorica che spesso non trova corrispondenza nelle pratiche diffuse per consuetudine nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Una tradizione pratica, tramandata nell’azione diretta, fondata sulla programmazione che struttura preventivamente gli obiettivi e i percorsi attraverso cui raggiungerli. Una procedura che dà sicurezza e che la singola educatrice o insegnante da sola difficilmente riesce a modificare.
Ogni bambino è differente e ha modi soggettivi di elaborare in rappresentazioni i dati che riceve dall’ambiente fisico, sociale e culturale. La programmazione didattica tende a uniformare queste differenze.
La progettazione propone invece una visione e una azione che, orientate da obiettivi, sono capaci di lasciare gli ormeggi, accogliere l’incertezza e il possibile, valorizzare la domanda anziché la risposta, aprirsi allo stupore e alla ricerca. Per questo non è possibile l’improvvisazione, ma sono necessari strumenti riflessivi e strategie coerenti con una impostazione di questo tipo.
La proposta formativa affronta il piano teorico, le idee su come i bambini danno forma ai loro percorsi di apprendimento e costruiscono la conoscenza, la relazione tra vincoli biologici ed esperienza, il ruolo della intersoggettività, tenendole, in coerenza con l’intento qui dichiarato, costantemente in relazione a situazioni concrete documentate.
Per favorire l’approfondimento intorno alla prefigurazione e alla costruzione dei contesti di apprendimento, alcuni temi che sono pure importanti nella progettazione saranno solo accennati. Parliamo in particolare di: osservazione, documentazione, rilancio, che potranno essere affrontati in altre proposte formative dedicate a questi temi.